Intervista del giornalista Antonio Tufariello a Roberto Cipriani sulla democrazia

  1. Che cosa significa per lei democrazia?

Il rispetto delle singole persone e delle loro istanze ma anche degli interessi della comunità. L’equilibrio fra i due interessi, individuale e comunitario, è l’obiettivo di una democrazia ben praticata.

2. In riferimento alla citazione di Umberto Eco: “Internet? Ha dato diritto di parola agli imbecilli: prima parlavano solo al bar e subito venivano messi a tacere”. Qual è la sua opinione a riguardo?

Quello che sosteneva Eco si riferiva ad un particolare aspetto degli effetti prodotti da Internet. In realtà le possibilità di comunicazione si sono allargate enormemente. Ma va anche detto che occorre una capacità di base per gestire l’immenso sistema di informazioni e saperi in circolazione.

3. Nonostante internet sia strutturato su infiniti link, collegamenti, l’utente medio tende ad informarsi principalmente all’interno di domini chiusi come Facebook, Twitter o lo stesso Google. Crede che questo meccanismo limiti la raccolta libera e obiettiva di informazioni?

4. In effetti il ricorso a domini chiusi è prevalente e limita le potenzialità di comunicazione. Invece un uso parsimonioso dei social networks consente di utilizzare anche e soprattutto altri canali informativi e formativi.

5. La possibilità di navigare avendo accesso a milioni di contenuti gratuitamente e di poter esprimere se stessi sul web ha inizialmente entusiasmato milioni di utenti. Secondo lei, dopo lo scandalo di Cambridge Analytica, è cambiata la concezione circa la tutela dei propri dati? Se sì, come? Se no, perché?

Certamente lo scandalo citato ha reso più avvertiti gli utenti. Restano tuttavia molti ostacoli da superare per essere in grado di governare il proprio tempo e le proprie disponibilità conoscitive ed economiche. Anche le persone più attente ed esperte si ritrovano manipolate da altri agenti che mirano ad ottenere vantaggi dalla rete e dalle sue straordinarie possibilità. Ancora una volta però molto dipende dalle competenze e dalle scelte della singola persona che di volta in volta deve decidere il da farsi. 

6. Secondo lei quanto è necessaria un’educazione civica orientata ai cittadini da parte delle istituzioni?

La ritengo fondamentale. Anzi è un compito ineludibile di uno stato democratico. 

7. Lei si sente libero e parte di un paese democratico?

Libertà e democrazia assolute sono utopie, cioè irrealizzabili. Tendere verso una maggiore libertà ed altrettanta democrazia rimane un impegno irrinunciabile. Ognuno poi riesce a conquistarsi spazi di libertà e democrazia nella misura in cui conosce bene (e scientificamente) la realtà e non si lascia influenzare dagli interessi e dai tentativi di altri che tendono a ridurre le possibilità di agire dei cittadini.