R. Cipriani, La religione diffusa. Teoria e prassi, Borla, Roma, 1988.

Dopo l’uso indiscriminato di categorie sociologiche quali la secolarizzazione, il ritorno del sacro, la religione invisibile, la religione civile, le nuove religioni, questo testo esplora percorsi diversi, relativi ai fenomeni religiosi secondo prospettive teoricamente motivate ed empiricamente fondate. Si prende in esame il caso italiano per comprendere le ragioni della persistenza del cattolicesimo in termini di valori di base condivisi. Si indaga soprattutto sull’articolata attività di socializzazione religiosa posta in essere dalla chiesa cattolica in Italia.

Indice

Premessa

Capitolo primo

La dimensione comparativa della religione diffusa

Premessa

La legittimazione religiosa

La pratica della «religione diffusa»

Capitolo secondo

I presupposti di una teorIa della «religIone diffusa»

Premessa

Il concetto di «religione diffusa»

I contenuti della «religione diffusa»

Morale e comportamento politico

Religione e politica: caratteri generali

Il caso italiano

Conclusione provvisoria

Capitolo terzo         

I «nuovi» valori della «religIone dIffusa

Premessa

Gli anni postconciliari

La dinamica della «religione diffusa» in Italia

Le risultanze empiriche dei «nuovi» valori

I «nuovi» valori secondo le indagini più recenti

Capitolo quarto

Un’indagine sulla costruzione sociale della «religIone diffusa

Premessa

I giovani prima del ’68

I giovani dopo il ’68

La situazione odierna

Giovani e religione

Il ruolo dell’associazionismo

L’indagine sui giovani romani

Evoluzione personale ed evoluzione religiosa

Associazionismo religioso, socializzazione e credenza Fede, religione e pratica religiosa

L’immagine della religione

Atteggiamento verso le istituzioni religiose

Religione e politica

Violenza e religione

Ulteriori risultanze

Il problematicismo critico della «religione diffusa»

Verifica delle ipotesi

Conclusioni